Anestesista presso IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Foundation, Milan, Italy, nel 2020 è stata dirigente medico presso UOC, Anestesia e Rianimazione Presidio Ospedaliero L. Sacco (MI). Partecipa in qualità di relatore al congresso di Ecocardiochirurgia.
Presentazione
Notoriamente chi si occupa di anestesia e rianimazione tratta le disfunzioni
d’organo, non solo cardiache, ma anche respiratorie, renali, epatiche e persino del
sistema nervoso fino all’affascinante mondo dei trapianti. Il nostro lavoro è in
continua evoluzione, grazie all’enorme sviluppo tecnologico che rende possibili
sistemi di assistenza sempre più raffinati, ma molto spesso gli strumenti più
semplici rimangono le guide più sicure per non perdersi in numeri di difficile
interpretazione e in immagini che spesso sono artefatti ed approssimazioni…
Pertanto, il contenuto dei nostri contributi verterà sugli aspetti di fisiopatologia
sottesa alle disfunzioni d’organo trattate ed ai sistemi artificiali a cui si ricorre per la
loro cura (ventilazione meccanica, sostegni al circolo farmacologici e non, tecniche
depurative-CRRT). Molto spesso presenteremo contributi con focus non
prettamente cardiocentrico: tantissime condizioni si presentano con una failure
cardiaca, ma non nascono come tali (ad esempio i casi di intossicazioni da
metformina non trattati tempestivamente…), ed è molto utile partire dalle basi, a
volte molecolari, per costruire il trattamento appropriato secondo una logica di
priorità di supporto. Questo approccio rende intuitivo capire come procedere e
come gestire in modo sicuro le complesse macchine a cui di necessità si ricorre.
Uno stile simile si applica bene anche al contesto della sala operatoria, dove la
spesso banalizzata “anestesia” è responsabile di perturbamenti dell’omeostasi del
nostro organismo e impone continuamente lo sforzo di scegliere la tecnica migliore
a parità di risultato. Anche in questo contesto, il partire dalla fisiopatologia
semplifica le scelte.
Da ultimo è importante avere in mente che l’anestesista-rianimatore non “cura” in
senso eziologico nessuna malattia, ma guadagna il tempo necessario perché
questo possa verificarsi.
Buona lettura e buona visione!!!
CONTRIBUTI
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MINIREVISIONE – CARDIO-RIANIMAZIONE – Il VExUS score
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MINIREVISIONE – RIA – Monitoraggio invasivo: il “picco”
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